Gatto nei momenti storici

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Yugi4ever
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Gatto nei momenti storici

    Il primo rinvenimento di un gatto è avvenuto, sotto forma di scheletro, accanto a quello del suo probabile padrone, in una tomba di Cipro datata tra gli anni 8300 e 8000 a.C.
    La presenza del gatto in Italia è testimoniata dal ritrovamento di monete del 500 a.C. in cui i fondatori di importanti colonie come Taras e Rhegion (le attuali Taranto e Reggio Calabria) erano raffigurati con un gatto.
    Da qui giunsero alla Roma Imperiale, ed il gatto domestico ebbe la definitiva affermazione e consacrazione.
    Nella Roma Antica il gatto rappresentava un compagno di vita terrena ed anche in quella oltre la morte.
    In questo periodo storico molteplici sono i nomi propri o i cognomi con etimologia derivante dalla parola “gatto”: Felicula, Felicla (gattina o micina), Cattus, Cattulus (gatto, gattino).
    Alcuni reparti dell’esercito romano sugli scudi recavano come simbolo gatti di colori differenti.
    sito_1_i000075
    Scudo Romano
    I Greci identificavano la dea Bastet con la loro dea Artemide, anch’essa protettrice di partorienti e fanciulli e Signora degli Animali.
    300px-Diane_de_Versailles_Leochares
    Artemide
    L’introduzione nell’Impero Romano del culto di Bastet, poi identificata con la dea Iside, rafforzò nei romani il culto del gatto sacro.
    In ogni città infatti vi era un tempio dedicato alla dea, detto Serapeum.
    post-1738-1236599756_thumb
    Serapeum

    A Roma venne istituito un tempio che sorgeva dove oggi si trova la chiesa di Santo Stefano del Cacco, nel rione Pigna, qui venne rinvenuta la piccola statua della gatta che ancora oggi si può ammirare su un cornicione di Palazzo Grazioli, in Via della Gatta.
    roma-palazzo-berlusconi-grazioli-29106
    Palazzo Grazioli
    Alla fine dell’Ottocento si è talmente appassionati di questo felino un tempo maltrattato, che si organizzano le prime mostre ed esposizioni feline, si cominciano a stabilire gli standard delle diverse razze.
    Il gatto ha iniziato ad essere amato come nel suo lontano passato, non è più considerato sacro come allora, ma è prima di tutto rispettato.
    Nel Novecento i gatti di Roma furono alimentati a spese del Comune con razioni di trippa, ma in seguito l’insufficienza delle risorse suggerì dei tagli al bilancio da qui il detto “Nun c’è trippa pé gatti!”.
    Oggi a Roma i gatti sono amati ed accuditi in colonie feline dalle “gattare”, che ogni giorno impiegano tempo e passione per portare cibo e cure agli animali.
     
    Top
    .
  2. .: Cobra :.
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    bellissima scheda, a Roma al centro ci sono un paio di colonie feline protette :)
     
    Top
    .
1 replies since 25/11/2011, 15:09   225 views
  Share  
.
Top