Gatti e anziani

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  1. Sweet•Penny
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    In Svizzera,nel 1999 (anno internazionale dell'anziano),uno studio svolto dall'Ufficio federale di statistica di Zurigo ha rilevato che 7 anziani su 10,tra coloro che avevano la percezione di una buona salute nonostante gli acciacchi dell'età,vivevano in compagnia di un cane o di un gatto.
    Dal punto di vista terapeutico,i gatti si sono dimostrati particolarmente utili anche per le persone anziane affette dal morbo di Alzheimer: alcune hanno ricominciato a relazionarsi con gli altri,dimostrandosi maggiormente ricettive agli stimoli esterni,con una riduzione di stress e aggressività.Le ricerche hanno potuto dimostrare che (come già osservato con la per-terapy in ospedale) anche le persone anziane sane e autonome che convivevano con un gatto hanno un reale miglioramento della propria qualità di vita.Anche solo coccolare un gatto è salutare: con la vecchiaia calano vista e udito,ma il senso del tatto rimane acuto; gli anziani,come tutti gli esseri umani, hanno bisogno di un vero contatto fisico e accarezzare la morbida pelliccia di un micio ,sentire la sua presenza sul letto,soddisfa questa esigenza istintiva.Purtroppo,la responsabilità di garantire al gatto un futuro anche dopo la propria morte,desta preoccupazione in una persona d'età avanzata,e spesso lo porta a rinunziare alla gioia di accoglierlo in casa.La certezza dell'adozione futura dell'animale da parte di familiari o di amici in molti casi risolve il problema.Esiste anche un'interessante iniziativa patrocinata dall'AIDAA (Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente) che ha creato un servizio legale gratuito al quale si può accedere anche da Internet: spiega come fare per tutelare il proprio micio (o altro animale) inserendolo nel testamento,grazie a un lascito o attraverso un'altra forma legale efficace.

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9 replies since 6/3/2013, 18:11   79 views
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